Sigilli della libera Università di Sant'Anatolia nei Sec. XVII-XVIII

Antichi Sigilli utilizzati dal 1683 al 1772 - Disegnati ritoccando i Sigilli ritrovati in vari documenti d'archivio

 

Quello di sinistra fu utilizzato dal 1683 al 1728 - Quello di destra dal 1733 al 1772

SIGILLO DEL 1683-1728

SIGILLO DEL 1733-1772

 

Allo stato attuale delle ricerche il più antico documento che nomina il castello o università di Sant'Anatolia risale al 1394, anno in cui Magliano, Rosciolo e S. Anatolia promisero di mantenere la tregua con il re Ladislao di Sicilia. Prima di quella data un accenno al castello si ha nel 1337, nell'Inventario dei beni del Castello di Turano, documento di cui ancora non abbiamo la trascrizione.

I documenti precedenti riportano invece l'esistenza della chiesa di Sant'Anatolia e non del villaggio, anche se è molto probabile che esso già esistesse, forse addirittura dall'epoca romana, quale dipendenza della colonia di Alba Fucense. Cartore viene nominato per la prima volta nel 1153 nella Bolla di Anastasio IV a favore della Diocesi Reatina.

Si parla ancora di università di Sant'Anatolia nel 1484 quando: Pasqualis Jannitelle et Amicus Sconchiali di S.Anatolia, massarii, sindici et procuratores universitatis et hominum eiusdem terre Sanctae Anatolie, giurarono fedeltà a Ferdinando re di Sicilia - In quell'occasione giurò fedeltà anche: Julianus Marini de Corbario, massarius, sindicus et procurator universitatis et hominum eiusdem terre Corbarii electi ones.

Nel 1683, un documento riguardante una "Questione di terre tra i Colonna, l'università di Sant'Anatolia e Quizio Rubeis", viene autenticato per mezzo del sigillo di cui sopra.

Lo stesso sigillo resterà in vigore fino al 1728 autenticando le "Voci di vettovaglie" per essere poi sostituito dal 1733 al 1772 con il nuovo sigillo.

Il nuovo "popolar sigillo" verrà usato anche per l'autentica del Catasto Onciario del 1753.